SAPORI DELL’ARTE

Antiche immagini, antiche ricette, modi di vita da ricostruire attraverso un semplice sguardo. Ricordi, nostalgia? No, piacere di ritrovare il sapore di cibi sani e ricordare quei meravigliosi attimi sulle ginocchia della nonna che iniziava una delle sue bellissime storie di vita…... La pasta e fagioli era un piatto decisamente invernale, legato alla festa del maiale, al carnevale, quando in cascina tutto era in fermento e prendeva il sapore della festa importante, con riti quasi magici come quello della sgranatura.
Aspettava ai più anziani e ai bambini, che come recitando un rosario estraevano dal magico baccello quei semi che avevano visto pochi mesi prima interrare uno ad uno nella terra. L’unghia si infilava nella metà del baccello dove c’è quel filo che sembra una piccola cerniera e se il colpo è messo nel punto giusto trac … si apre. Così per i fagioli freschi, ma anche per quelli seccati nel baccello. I fagioli da sgranare (rigorosamente borlotti) erano conservati nel loro baccello rimasto attaccato alla pianta e deposto in un luogo asciutto e ben aerato fino a quando secchi e friabili non erano pronti ad essere sganati. E tra un fagiolo che salta nel recipiente, tante storie da ascoltare quasi come una nenia, che trovava il gran finale con l’ultimo fagiolo sgranato.

Una generosa manciata era messa da parte per giocare durante la sera a tombola. Seduti intorno al tavolo, donne uomini e bambini, a tutti veniva distribuito una cartella per giocatore e a ciascun numero che usciva sulla casellina della scheda si appoggiava un fagiolo. …fino al momento in cui qualcuno pronunciava "…tombola!!" I fagioli avevano riempito la scheda.

Mentre il resto dell’allegra brigata borlotti se ne stava comodamente a bagno nell’acqua preferibilmente tiepida a cui si univa una manciata di sale e un pizzico di bicarbonato di sodio. L’indomani, i bambini appena svegli correvano a vedere il miracolo: i fagioli erano li, grandi, gonfi . Una bella sciacquatura e la pentola di terracotta li aspetta.

Ma prima il soffritto….., la cipolla, il rosmarino, la salvia, le carote, il sedano, e l’aglio erano già pronti, preparati durante l’estate in un trito che aspetta di insaporire i piatti più golosi. Antenato del dado vegetale.

Ma senza un trito di lardo, qualche pezzetto di cotenna, la pasta e fagioli non si può fare.

E le dosi? Ma quanto basta perché è qui che il cuoco si meritava il cappello.

Ricetta "pasta e fagioli"

"Pasta e fagioli"
Annibale Caracci - Galleria Colonna in Roma