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Restauro

L’operazione di rimettere a nuovo parti deteriorate o di rifare parti mancanti di opere di architettura, scultura, pittura ecc. In pittura il r. è un procedimento che si attua in varie fasi: fissaggio del colore per mezzo di colle, di cui deve essere imbevuta la tela; applicazione di una fodera; colmatura con stucco di eventuali parti mancanti; pulitura con asportazione della vernice ossidata e delle ridipinture che nel corso dei secoli si siano sovrapposte al colore primitivo; intonazione con tinteggiature neutre delle parti lacunose colmate di stucco. Il restauratore oggi esegue il criterio del restauro conservativo e non integrativo, sia che si tratti di pittura, sia che si tratti di scultura. Il restauro di una tavola è ancora più laborioso, comportando spesso la grigliatura o parchettatura del legno che si muove col variare dell’umidità dell’aria, della temperatura ecc.

Anche oggi si completa il r. conservativo con quello pittorico: però il prudente restauratore interviene a integrare le parti mancanti rimanendo diligentemente entro i margini delle ferite e mai completando di fantasia, se per avventura manchino parti vitali di una immagine o di un paesaggio. Spesso il restauratore si limita a porre tinte neutre, appena intonate, laddove ci siano lacune nella tessitura cromatica originale. In scultura il restauro delle opere si limita ad un prudente lavaggio, qualora esse siano state rinvenute nel corso d’una campagna di scavi o durante un occasionale sterro.