Acquatinta

Metodo di incisione derivato dall’acquaforte, che produce effetti simili a quelli dell’acquerello. La prima operazione è la granitura (o granulazione) della lastra di rame: in genere su usa una polvere di minuscoli grani di bitume o di resina, che viene fissata alla lastra mediante riscaldamento; un altro metodo consiste nel fissare la resina con alcol che, evaporando, fa aderire i grani alla lastra. La granulazione permette di ottenere un fondo poroso in cui l’acido agirà solo negli interstizi tra un granello e l’altro. Terminata la granitura, si procede all’incisione dell’immagine; la morsura provocata dall’acido viene interrotta in continuazione da pennellate di vernice (come quella usata nell’acquaforte). Dopo la rimozione del fondo, l’inchiostratura e la stampa, si otterrà un’immagine caratterizzata da aree di "colore" che utilizzano tutte le tonalità comprese tra il bianco e il nero. Le eventuali linee marcate rivelano l’uso di una tecnica mista, con il ricorso assieme all’a., ad altri metodi dell’incisione. Il principio era già noto nel sec. XVII, ma i primi risultati soddisfacenti si ottennero nel sec. XVIII.